Stabilimenti balneari e
ristoranti "inghiottiti" dall'acqua. Dopo la forte mareggiata, i
ristoratori del lungomare della Salute di Fiumicino valutano "in
centinaia di migliaia di euro i danni" alle strutture e chiedono
lo stato di calamità.
"La situazione è sempre più preoccupante - spiega
Massimiliano Mazzuca, presidente dell'associazione Lungomare
della Salute di Fiumicino, che rappresenta ristoranti, bar e
stabilimenti del lungomare - Le scogliere hanno ceduto ormai da
anni, ogni mareggiata diventa un incubo per le strutture che
vengono invase dall'acqua con ingentissimi danni. Basterebbe
dare uno sguardo alle immagini che stanno inviando i nostri
associati, si vedono ristoranti con un metro d'acqua, sono
andati in cortocircuito frigoriferi e sistemi elettrici. È una
situazione allucinante, viene da piangere. Siamo in piena
emergenza Covid, provati dalle misure restrittive che hanno
inciso fortemente su un comparto che rappresentava uno dei
cardini dell'economia comunale. Questa mareggiata è un colpo
importante sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello
morale". "Chiediamo all'amministrazione comunale e regionale un
immediato tavolo di confronto con gli operatori di tutto il
settore del nostro Comune e di decretare lo stato di calamità
naturale con il quale poi poter stanziare immediatamente i fondi
per la messa in sicurezza del lungomare e i risarcimenti per le
strutture colpite da questa mareggiata. I ristori messi in campo
non sono sufficienti nemmeno a pagare due bollette della luce.
Se davvero si vuole salvare un comparto che paga fior di tasse e
dà lavoro a migliaia di persone qui a Fiumicino tra diretto e
indotto allora bisogna davvero mettersi seduti dietro un tavolo
e capire come e se ripartire".
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