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Cei: un Natale meno scintillante non è meno autentico

Cei: un Natale meno scintillante non è meno autentico

Immagini shopping si sovrappongono a file Caritas e morti Covid

ROMA, 22 dicembre 2020, 12:41

Redazione ANSA

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Un presepe - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un presepe - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un presepe - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile". Così il Consiglio Cei in un Messaggio per il Natale. "Guardiamo con preoccupazione alla situazione del nostro Paese, dove le immagini dello shopping natalizio si sovrappongono ai volti delle persone che ingrossano le file davanti alle Caritas diocesane e all'elenco sempre più lungo delle vittime del Covid-19". 

 "Proprio l'attesa di una novità radicale e definitiva in una situazione di oppressione e di affanno era la condizione del popolo d'Israele, descritta dal profeta Isaia tanti secoli fa - affermano i vescovi del Consiglio episcopale permanente -. Ma è anche la condizione di ciascuno di noi, delle nostre comunità, delle nostre famiglie, della nostra società. Una condizione resa ancora più precaria dalla crisi sanitaria e sociale che stiamo attraversando e che ci ha messo di fronte, una volta ancora, alla nostra vulnerabilità di fronte agli eventi". "Tutti insieme siamo in ascolto delle fatiche, delle speranze, dei bisogni materiali - ma anche spirituali - di un popolo che non smette di guardare alla speranza, alla Stella. L'ascolto si fa preghiera e questa spinge all'impegno concreto", proseguono, ricordando quanto sottolineato nel recente "Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia": "Ci sembra di intravedere, nonostante le immani difficoltà che ci troviamo ad affrontare, la dimostrazione che stiamo vivendo un tempo di possibile rinascita sociale". "Come Pastori, come sacerdoti, ma prima ancora come membra di uno stesso corpo - aggiungono -, siamo accanto alla sofferenza e alla solitudine di ciascuno per prenderne una parte, per sollevare insieme un pezzo di croce e renderla meno pesante".
   

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