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Sgozzato a Milano: la rapina non è la sola ipotesi

Sgozzato a Milano: la rapina non è la sola ipotesi

Attenzione degli inquirenti sull'appuntamento che aveva in città

MILANO, 20 dicembre 2020, 13:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La rapina finita male è solo una delle ipotesi a cui lavorano i carabinieri impegnati a risolvere l'omicidio di Stefano Ansaldi, il ginecologo di 65 anni ucciso ieri pomeriggio, 19 dicembre, a Milano. La sensazione degli investigatori è che l'uomo, residente a Napoli, sia venuto in città per un appuntamento ben preciso e che l'omicidio sia scaturito da una lite con persone che conosceva. Se non direttamente, comunque legate a qualche tipo di affare.
    Sono diversi gli elementi che portano a questo scenario, a partire dal presunto saluto pre-natalizio alla sorella, che vive a Milano. La donna infatti era in procinto di andare in Campania prima delle restrizioni sugli spostamenti per Covid, quindi verrebbe meno il motivo familiare della trasferta milanese.
    Inoltre il medico aveva effetti personali, come una ventiquattr'ore di cuoio chiaro, l'orologio e il portafogli.
    A questo si aggiunge il comportamento dei presunti assassini, che dopo l'omicidio si sono cambiati gli abiti per confondere ulteriormente le ricerche degli investigatori, farebbe pensare a qualcuno che aveva un piano o almeno l'idea di qualche motivo per cui fuggire. I carabinieri mantengono il riserbo evitando di sbilanciarsi ma sembra abbiano un'idea chiara di cosa potrebbe essere accaduto ieri pomeriggio in via Macchi.
   

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