Vessazioni, violenze, minacce e
ingiurie in modalità "sistematica e continuata" nei confronti di
nove ospiti ultraottantenni ai quali venivano somministrate
terapie in assenza di prescrizione medica e a volte anche di
propria iniziativa. È lo spaccato che emerge dall'indagine
'Inferno' dei Carabinieri del Nas di Bologna che questa mattina
ha portato all'arresto di quattro persone: la titolare di una
struttura per anziani a Valsamoggia, nel Bolognese, e tre
collaboratrici, tutte ai domiciliari con le accuse di
maltrattamento, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della
professione sanitaria.
Le indagini sono scattate a gennaio con la morte di un ospite
83enne, per la quale le operatrici della struttura sono indagate
per omissione di soccorso. Il decesso avvenne per cause naturali
all'ospedale di Bazzano ma la direzione dell'ospedale avvertì i
carabinieri segnalando lesioni sospette sul corpo dell'anziano.
Le indagini si sono poi sviluppate durante il periodo di
lockdown nazionale, monitorando prima la struttura attiva a
Valsamoggia, che ospitava nove pazienti, poi le attività
successivamente trasferite in un albergo di Zocca, nel Modenese,
dopo la vendita del primo immobile da parte della titolare.
La casa famiglia allestita nell'hotel, secondo quanto emerso,
violava anche la disciplina sulle strutture socio assistenziali
per anziani, con conseguente elusione dei controlli ispettivi,
non solo dal punto di vista fiscale, ma anche in riferimento
alle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenzione
dal contagio da Covid-19.
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