"Così si chiude una città, così per
noi è la mazzata definitiva". Lo dicono i gestori del Caffè
Vittorio, storica caffetteria del centro di Torino, abbassando
le saracinesche del locale.
Alle 18 in punto i tanti locali che fanno da cornice a piazza
Vittorio Veneto, da sempre luogo di ritrovo per un caffè o un
aperitivo, ritirano sedie e tavolini e spengono le luci, in
ossequio a quanto disposto dall'ultimo Dpcm. Ma non manca la
rabbia: "Non sappiamo più cosa pensare o cosa dire, ci sentiamo
abbandonati dalle istituzioni", commentano mentre ripiegano i
tendoni e incatenano le sedie. Anche il vicino Mc Donald's di
via Sant'Ottavio, che aggrega i più giovani, lascia fuori dalla
porta dei ragazzi, costretti a ripiegare verso i muretti di
Palazzo Nuovo.
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