Un aquilone in cielo per volare
via, simbolicamente, dal carcere nel quale è recluso da ormai
quasi 7 mesi: è l'iniziativa che Amnesty International Italia,
insieme a Festival dei Diritti Umani e Articolo 21, lancia per
tornare a chiedere la liberazione di Patrick George Zaky, lo
studente egiziano di 29 anni dell'Università di Bologna che a
inizio febbraio è stato arrestato in Egitto con accuse tra cui
propaganda sovversiva e istigazione alla violenza.
L'aquilone, con immagine dell'artista Gianluca Costantini e
realizzato da Cervia Volante, volerà il pomeriggio del 12
settembre nel corso di Sprint Kite a Tagliata di Cervia, e ha
anche un significato simbolico in più. Da alcuni mesi in Egitto
è infatti vietato far volare gli aquiloni: un provvedimento
ufficialmente preso per tutelare la sicurezza dei bambini,
spiega Amnesty Italia, ma che "simbolicamente rappresenta la
negazione della libertà". "L'ennesima libertà negata in un Paese
dove dal 2017 è stato ripristinato lo stato d'emergenza e in
cui, attraverso norme draconiane, arresti, sparizioni, torture e
condanne le voci critiche e la stampa indipendente sono state
ridotte al silenzio", sottolinea Amnesty. "Patrick Zaky è uno
dei simboli di questa stretta: in carcere da più di 200 giorni,
accusato di incitamento alla protesta e terrorismo, lo studente
dell'Università di Bologna paga solo per il suo attivismo in
favore dei diritti umani".
L'iniziativa ha il patrocinio dell'Alma Mater Studiorum
Università di Bologna, l'ateneo che Patrick Zaky frequentava e
che spera di rivederlo presto tornare agli studi, oltre che dei
Comune di Cervia. Hanno aderito anche Pressenza Italia, il
presidio di Libera di Cervia e la Federazione Nazionale della
Stampa Italiana.
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