Sono 8 le persone indagate
nell'inchiesta dei Carabinieri di Bologna 'Villa Inferno', nome
con cui gli stessi indagati si riferivano alla casa di Pianoro
dove si sarebbero svolti alcuni dei 'festini' a base di sesso e
cocaina con una 17enne e altre giovani donne. A far partire
l'indagine è stata, a febbraio, la madre della minore, che si è
presentata in caserma per denunciare frequenti allontanamenti da
casa della figlia, che sospettava facesse uso di droga. Al
termine delle indagini coordinate dal Pm Stefano Dambruoso, il
Gip Letizio Magliaro ha emesso 7 misure cautelari. L'unico ad
andare in carcere è Davide Bacci, 49 anni, imprenditore edile
bolognese cui è riconducibile la villa. Ai domiciliari sono
finiti Luca Cavazza, 27 anni, bolognese, agente immobiliare ed
ex candidato, non eletto, alle elezioni di gennaio in
Emilia-Romagna con la Lega, e il 47enne Fabrizio Cresi, di
Cesena. Quest'ultimo è stato arrestato anche in flagranza, al
momento della notifica della misura, per possesso di alcuni
grammi di cocaina. Per gli altri 4 indagati, tra i quali un
avvocato e un ristoratore, la misura emessa è l'obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse sono, a vario
titolo, di prostituzione minorile e detenzione illecita di
stupefacenti.
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