E' risultata positiva al
coronavirus dopo una vacanza in Sardegna con un'amica e dopo
pochi giorni ha avuto le mura di una casa di sua proprietà
imbrattate da scritte e minacce. E' quanto accaduto a Chiara -
il nome è di fantasia - una ventiquattrenne cosentina. Anche
l'amica è risultata positiva. "Quello che rimane - dice all'ANSA
- è l'amarezza per i messaggi cattivi che ho ricevuto. Un caso
in particolare mi ha colpita: in una casa che è di mia
proprietà, qualcuno ha imbrattato i muri con scritte e minacce".
"E' stato molto difficile all'inizio vivere questa
situazione, soprattutto - racconta Chiara - quando ho ricevuto
la telefonata ed ho saputo di essere positiva. Avevo paura, per
me, per la mia famiglia e gli amici. Qualsiasi dolore che hai,
un leggero mal di testa o un po' di debolezza, lo riconduci al
virus, e pensi che in poche ore possano comparire tutti i
sintomi e la situazione peggiorare. Dopo i primi giorni però mi
sono resa conto di stare bene".
"Al rientro dalla Sardegna - tiene a dire la ragazza - non
abbiamo partecipato a feste e serate. La mia amica ed io siamo
state sottoposte ad un primo test che è risultato negativo e
quindi eravamo tranquille, ma non è vero che siamo uscite per
fare festa. Io stavo a Sangineto all'aperto e ho cercato di
stare lontana dalle persone e dagli amici e questo è
riscontrabile dal fatto che non ho contagiato nessuno. A chi ha
avuto parole e gesti di cattiveria nei miei riguardi, vorrei
dire che contrarre il virus potrebbe capitare a chiunque e si
dovrebbe mostrare vicinanza, perché avere il Covid 19 non è una
colpa. Si dovrebbe ricevere conforto e non scrivere sui muri
minacce come se qualcuno volesse prenderlo. Questa estate
purtroppo, dopo aver aperto i locali, i giovani si sono lasciati
prendere dalla voglia di divertirsi e di viaggiare. Siamo
ragazzi sì, ma dovremmo avere maggiore umanità e senso di
responsabilità".
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