Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A 98 anni salvata dal Covid: 'Voglio andare dal parrucchiere'

A 98 anni salvata dal Covid: 'Voglio andare dal parrucchiere'

Dimessa dall'Idi, contagiata nella casa per anziani di Acilia

ROMA 6 MAG, 07 maggio 2020, 13:31

Silvana Logozzo

ANSACheck

A 98 anni salvata dal Covid,chiede parrucchiere - RIPRODUZIONE RISERVATA

A 98 anni salvata dal Covid,chiede parrucchiere - RIPRODUZIONE RISERVATA
A 98 anni salvata dal Covid,chiede parrucchiere - RIPRODUZIONE RISERVATA

Elisabetta, 98 anni, guarisce dalla polmonite da Sars Cov2, chiede un parrucchiere e di poter tornare alla casa per anziani dove viveva quando è stata contagiata. Il reparto Covid dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata (Idi) l'ha dimessa oggi dopo due tamponi negativi e l'ha riportata in condizioni di sicurezza e separata da casi sospetti all'Istituto delle Suore Cappuccine dell'Immacolata di Acilia, dove il mese scorso è stato scoperto un focolaio del virus. "È stata ricoverata da noi l'8 di aprile.

Aveva già febbre, lievi difficoltà respiratorie, la polmonite interstiziale da Covid-19. Dopo due giorni è peggiorata all'improvviso, è scivolata in uno stato soporoso smettendo anche di alimentarsi", racconta Antonio Sgadari, primario del reparto Covid allestito all'Idi. "Sembrava segnata - continua il primario - l'abbiamo curata con antiretrovirali, antibiotici e antinfiammatori, abbiamo deciso non solo di idratarla ma di nutrirla anche per via parenterale. Tuttavia la paziente continuava a desaturare arrivando in quella zona limite prima dell'intubazione, che comunque sarebbe stata difficile". Poi la svolta. Dopo dieci giorni in condizioni gravi, nonna Elisabetta, come la chiama il personale sanitario del reparto, ha cominciato a superare la fase critica, la saturazione è migliorata, ha ripreso contatto con l'ambiente circostante.

"Abbiamo capito che ce l'aveva fatta quando dal corridoio l'abbiamo sentita chiedere a gran voce un materasso più morbido, perché quello che aveva era troppo duro", dice Sgadari, e sottolinea che a evitarle le piaghe da decubito è stato proprio il letto che lei non sopportava, "è uscita da qui con la pelle rosea e integra". Elisabetta non ha parenti e da anni vive nell'Istituto delle suore Cappuccine, dove decine tra religiose e ospiti sono rimasti contagiati in aprile. I medici durante il periodo di ricovero si sono tenuti in contatto con l'amministratore di sostegno della paziente, informandolo sulle condizioni di salute. Gli infermieri sono stati magnifici, raccontano dall'ospedale, l'hanno imboccata, coccolata. Quando si è ripresa le infermiere le hanno fatto un piccolo trattamento estetico per il viso. La storia di questa paziente anziana che ce l'ha fatta a superare il virus - dicono - ha donato entusiasmo all'ambiente e le sue battute hanno animato l'umore del team di operatori sanitari. "Vediamo spesso il rischio di incorrere nell'ageismo, il pregiudizio legato al dato anagrafico, e solo perché una persona è in età avanzata viene ritenuta non meritevole di cure che non si negherebbero a chi è più giovane - commenta Sgadari - è come se un anziano non meritasse il consumo di risorse. Ma l'unica cosa che conta è lo stato clinico e funzionale di un paziente, se è recuperabile. L'attaccamento delle persone alla vita ci sorprende ogni giorno, come nel caso di Elisabetta".

    Il presidente dell'Idi Antonio Maria Leozappa conclude mettendo in rilievo che la guarigione di Elisabetta è "una vittoria della Medicina, del personale dell'Ospedale, che riafferma i valori della centralità dell'essere umano nella malattia, la cura e l'assistenza ai più bisognosi". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza