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Coronavirus, Azzolina: 'Per la maturità non parliamo di esami semplificati'

Il Ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Scuole chiuse anche dopo il 3 aprile. La ministra: 'Riapriremo istituti solo quando certezza sicurezza'

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina torna a parlare della scuola a Radio Anch'io. "Sulla maturità stiamo pensando a varie soluzioni, il ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne. Non mi piace la parola 'esame semplificato', gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo". 

"Sulla didattica a distanza sicuramente la situazione è variegata - ha detto ancora la ministra -, con realtà in cui funziona bene e altre in cui meno. C'è un grande sforzo da parte dei docenti. So che alcuni sono in difficoltà, ma la situazione potrà migliorare. Non abbiamo alternative, non devono essere gli studenti a pagare questa crisi. E ricordo che la didattica a distanza non è solo apprendimento ma anche rassicurazione per gli studenti".

"Mi sono adoperata molto affinché nel Dl Cura Italia ci fossero 85 milioni per la didattica a distanza. Li investiremo sulla base dei dati che ci arrivano anche dal monitoraggio che stiamo facendo e che ci dirà dove sono le scuole e gli studenti più in difficoltà", ha concluso.

"L'anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso, gli studenti non devono pagare questa situazione di emergenza. Sugli scenari li stiamo pensando tutti ma saranno le autorità sanitarie a dirci quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza". 

IL PUNTO

Non si tornerà in classe il 3 aprile. Lo aveva anticipato il premier Giuseppe Conte poche ore fa e poi è arrivata la conferma della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, la quale ha aggiunto che al momento "non è possibile fornire una data per l'apertura delle scuole, tutto dipende dall'evoluzione dei prossimi giorni dello scenario epidemiologico".

D'altra parte, vedendo come il virus continua a mietere contagiati e vittime, la riapertura delle scuole il 3 aprile era una ipotesi altamente improbabile per i più. "Riapriremo lo scuole solo quando avremo la certezza della assoluta sicurezza", ha aggiunto la ministra, ribadendo un concetto già espresso qualche giorno fa. E sulla maturità, che da metà giugno dovrebbe riguardare circa 500 mila studenti delle scuole superiori, ha assicurato che "verranno prese misure che dipendono da quanto ancora rimarranno chiuse le scuole. Stiamo pensando - ha detto - a diversi scenari possibili, apprezzo molto i documenti che le consulte e il Forum degli studenti mi hanno presentato; gli studenti stanno mostrando grande maturità, terrò in seria considerazione le loro proposte".

La titolare del dicastero di viale Trastevere ha chiarito che l'esame di Stato sarà "serio" ed ha escluso il "6 politico". Ha anche escluso al momento che l'anno scolastico venga prolungato: "se la didattica a distanza funziona, non abbiamo motivo di allungarlo, sarebbe offendere chi sta facendo tanto in queste settimane". Proprio sulla didattica a distanza il ministero ha attivato un monitoraggio i cui esiti parziali al momento sono buoni "e se certo non è il migliore dei mondi possibili, l'alternativa in questo momento sarebbe incrociare le braccia e questo non lo permetterò mai", ha chiarito Azzolina. Gli studenti tuttavia rimangono perplessi e preoccupati.

"Al momento non sappiamo ancora cosa ci aspetterà a fine anno né che forma prenderà l'esame di Stato - dice Federico Allegretti, coordinatore della Rete studentesca - urge chiarezza sulle modalità di svolgimento delle prove". I ragazzi chiedono che le commissioni per la maturità siano interne, con un solo membro esterno; che la seconda prova sia sostituita da una tesina orale e che i test Invalsi e l'alternanza scuola lavoro non siano requisito d'accesso per l'esame di Stato. Per Pino Turi, della Uil scuola, "serve un piano B".

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