"In sede di conversione del
cd. decreto Milleproroghe sono stati inspiegabilmente
accantonati alcuni fondamentali emendamenti legati all'emergenza
post sisma tra cui quello relativo alla proroga dal primo
gennaio 2020 al primo gennaio 2021 della sospensione dei termini
per la notifica delle cartelle di pagamento, di riscossione
delle somme risultanti da accertamenti esecutivi nonché delle
attività esecutive degli agenti della riscossione". Così in una
nota Confindustria Centro Adriatico (Fermo-Ascoli Piceno),
esprimendo "sconcerto e profonda preoccupazione rispetto al
mancato via libera da parte delle Commissioni Bilancio e Affari
Costituzionali della Camera dei Deputati di provvedimenti di
vitale importanza per le imprese e più in generale per tutti i
cittadini dei territori del Centro Italia colpiti dai terremoti
del 2016 e del 2017".
"Uno slittamento in avanti minimo, di soli 12 mesi - osserva
Confindustria Centro Adriatico -, indispensabile per dare
ossigeno all'economia del cratere, per non compromettere i già
fragili equilibri finanziari delle imprese del territorio, alle
prese per altro con una nuova e pericolosa stretta creditizia, e
per mitigare i disagi di contribuenti che, a distanza di quasi
quattro anni dal terremoto, sono ancora in attesa dell'avvio
concreto della ricostruzione".
Secondo Confindustria "purtroppo la mancata proroga della
sospensione sta già producendo rovinosi effetti sul sistema
economico locale con il blocco dei pagamenti nei confronti delle
imprese creditrici della pubblica amministrazione". "La scelta
fatta è irresponsabile ed è il segno più evidente di come sia
scemata nel corso del tempo l'attenzione del Governo sulle aree
colpite dal sisma - afferma il presidente di Confindustria
Centro Adriatico Simone Mariani -. Ci batteremo con tutte le
nostre forze affinché i riflettori della politica e di chi deve
decidere rimangano accesi sulla tragedia che ha colpito la
nostra comunità".
"Non ci sono parole. Non è stato approvato un emendamento che
avrebbe richiesto una copertura finanziaria di soli 10 milioni
di euro. Adesso la situazione è davvero grave e alcune imprese
rischiano seriamente il tracollo" è il commento del presidente
di Ance Ascoli Piceno Massimo Ubaldi. "Mi auguro vivamente che
ci sia un ripensamento già nelle prossime ore anche con un
provvedimento d'urgenza da parte del Governo" conclude.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA