Oprah Winfrey fa un passo indietro sul documentario per raccontare le donne che hanno denunciato e accusato di molestie il produttore discografico Russell Simmons.
Una rinuncia a essere produttore esecutivo che Oprah Winfrey inizialmente spiega con differenze dal punto di vista creativo con i registi. Poi però confessa: la decisione è legata al forte pressing di Simmons affinché molasse il progetto.
Nella campagna per boicottare il documentario dell'era del #MeToo sono finite anche alcune delle donne che hanno denunciato il produttore discografico: hanno ricevuto tentativi di intimidazione. Alla regina del piccolo schermo, Simmons ha fatto notare come una delle sue maggiori accusatrici, Drew Dixon, stava mentendo sulle loro interazioni.
Oprah - riporta il New York Times - ha ricevuto chiamate telefoniche anche da altre persone che hanno sollevato dubbi sulla credibilità di Dixon. Pur sostenendo di continuare a credere nella donna, Oprah Winfrey è stata costretta ad ammettere che la sua storia presenta delle contraddizioni. Da qui la decisione del passo indietro dal documentario, che rientra nell'accordo con la Apple. I registi però non demordono e confermano che la loro produzione esordirà come previsto al Sundance Film Festival il 25 gennaio.