"Speravo che qualcosa potesse
cambiare, resterà tutto come prima. Lo Stato italiano ci ha
gettato un'altra volta nella disperazione". Carmela Caruso,
vedova di Maurizio Gugliotta, commenta così la sentenza della
Cassazione che ha confermato la condanna a 12 anni per Khalid De
Greata, il 28enne di origini nigeriane che nell'ottobre 2017 ha
ucciso il marito 51enne al mercato di libero scambio di Torino.
Sulla pena, "lieve" per i famigliari della vittima, ha pesato
la seminfermità mentale riconosciuta all'imputato, in base alla
quale è stata esclusa l'aggravante dei futili motivi. "Sono
amareggiata, delusa dallo Stato italiano. Qualche anno in più di
reclusione non ci avrebbero restituito mio marito, ma sarebbe
stato un segnale importante. Questo Stato invece ci ha rigettato
nella disperazione: l'assassino se la caverà con 12 anni, io mio
marito l'ho perso per sempre". "La giustizia in Italia è un
sogno lontano - dice il figlio maggiore della vittima, Daniele -
il mio orgoglio di essere italiano è morto".
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