Prospettava ai pazienti interventi
da fare con urgenza, ma diceva loro che le liste di attesa del
Servizio sanitario nazionale erano troppo lunghe: in questo modo
li dirottava nel suo ambulatorio privato, facendosi pagare. Di
questo è accusato un medico dermatologo dell'ospedale Maggiore
di Bologna, nei confronti del quale è stata emessa una misura
cautelare interdittiva, la sospensione per un anno
dall'esercizio dell'attività di uno specialista ambulatoriale.
L'indagine, per abuso d'ufficio continuato e per l'apertura e
mantenimento in esercizio di un ambulatorio privato senza la
necessaria autorizzazione, è stata condotta dai carabinieri del
Nas, coordinata dal pm Rossella Poggioli che ha chiesto la
misura al Gip Grazia Nart. Secondo quanto accertato, il medico
si faceva pagare dai 300 ai 500 euro per ogni intervento,
un'attività che andava avanti dal 2017. L'Ausl di Bologna ha
avviato l'iter di procedimento disciplinare a suo carico.
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