Accumulatori sottratti da cabine
elettriche per la telefonia che finivano in Africa, in
Burkina-Faso, ad alimentare l'energia delle case private. Per
l'inusuale traffico sono state eseguite 13 misure cautelari
eseguite dalla Polizia stradale della Lombardia in
collaborazione con i colleghi di Napoli: tra le ipotesi
accusatorie, oltre all'associazione per delinquere finalizzata
al furto e alla ricettazione, anche il reato di "attentato alla
sicurezza delle telecomunicazioni".
Gli arresti sono stati eseguiti in Campania, Lombardia e
Veneto: 7 indagati sono in carcere, 3 ai domiciliari e per 3 c'è
l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (due sono
del Burkina-Faso). Il gruppo è sospettato di un centinaio di
furti con un danno ingente per le istallazioni di Tim, Vodafone
e '3', in impianti con ripetitori, nel Nord-Est. L'assenza delle
batterie durante dei black-out ha provocato vuoti di copertura
in aree molto estese, e il danno si aggira sugli 8 milioni di
euro all'anno.
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