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Iran: Rohani, Casa Bianca afflitta da ritardo mentale

Rohani agli Usa, mentite con appelli a negoziare ++ 'Ci chiedete di trattare ma sanzionate il ministro degli Esteri'

La Casa Bianca è "afflitta da ritardo mentale". Così il presidente iraniano Hassan Rohani in un discorso in diretta tv, dopo le nuove sanzioni americane contro la Guida suprema Ali Khamenei e il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif. In passato, lo stesso ayatollah Khamenei aveva già insultato Donald Trump in questi termini.

"Sono mentalmente incapaci. Non sanno cosa devono fare", ha aggiunto Rohani sui membri dell'amministrazione Trump, sottolineando che "i dirigenti" iraniani "non sono come quelli degli altri Paesi che hanno miliari sui conti all'estero" da poter "sanzionare, sequestrare o bloccare". Il presidente iraniano ha espresso anche dure critiche interne ai fondamentalisti del suo Paese. "Non hanno permesso al popolo di godersi l'accordo sul nucleare dopo che è stato firmato nel 2015 e hanno criticato le visite di aziende straniere in Iran e gli accordi firmati con loro. Persino quando abbiamo comprato aerei ci hanno accusato di tradimento", ha aggiunto Rohani, difendendo così l'intesa.

Come è noto, Trump ha imposto sanzioni alla Guida Suprema della Repubblica Islamica. Nel mirino delle nuove misure Usa all'Iran c'è infatti l'ayatollah Ali Khamenei, visto a Washington come la figura più minacciosa di Teheran e il vero ostacolo a qualunque tipo di dialogo con l'attuale Casa Bianca.
Nel firmare le nuove sanzioni Trump aveva detto che l'Iran deve rinunciare al suo sogno della bomba atomica e deve smetterla di sostenere il terrorismo. "Non cerchiamo un conflitto e ci piacerebbe di essere in grado di siglare un nuovo accordo", aveva affermato il presidente americano.

Le sanzioni riguardano l'ayatollah Khamenei, accusato di essere il responsabile della condotta ostile dell'Iran, ma in generale sono rivolte all'intera leadership iraniana, a cui sarà impedito - ha spiegato il segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin - di accedere ai servizi finanziari che rientrano nella giurisdizione americana. Ed entro la fine della settimana, ha aggiunto Mnuchin, ad essere raggiunto da sanzioni specifiche potrebbe essere il ministro degli Esteri Javad Zarif, insieme all'ex segretario di Stato Usa John Kerry il vero artefice dell'accordo sul nucleare iraniano del luglio del 2015.

"Mentre fate appelli ai negoziati, cercate di sanzionare il ministro degli Esteri? È evidente che state mentendo" sulla vostra intenzione di trattare con l'Iran. Lo ha detto rivolto agli Usa il presidente iraniano Hassan Rohani, in un incontro con i suoi ministri in diretta tv, all'indomani delle sanzioni contro la Guida suprema Ali Khamenei e l'annuncio di quelle contro il capo della diplomazia Mohammad Javad Zarif.

"Sono mentalmente incapaci. Non sanno cosa devono fare", ha aggiunto Rohani sui membri dell'amministrazione Trump, sottolineando che "i dirigenti" iraniani "non sono come quelli degli altri Paesi che hanno miliari sui conti all'estero" da poter "sanzionare, sequestrare o bloccare". Il presidente iraniano ha espresso anche dure critiche interne ai fondamentalisti del suo Paese. "Non hanno permesso al popolo di godersi l'accordo sul nucleare dopo che è stato firmato nel 2015 e hanno criticato le visite di aziende straniere in Iran e gli accordi firmati con loro. Persino quando abbiamo comprato aerei ci hanno accusato di tradimento", ha aggiunto Rohani, difendendo così l'intesa.

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