Oltre 500 migranti e rifugiati hanno perso la vita nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno mentre tentavano di raggiungere l'Europa. Lo ha comunicato oggi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I decessi registrati sulle tre principali rotte del Mediterraneo nei primi 142 giorni del 2019 sono saliti a 512, in calo rispetto ai 638 morti confermati nello stesso periodo nel 2018, ma pari ad oltre la metà dei quasi 1.000 decessi di migranti che hanno potuto essere registrati nel 2019 a livello mondiale. Dall'inizio del 2019 - riferisce una nota pubblicata oggi a Ginevra dall'agenzia dell'Onu - 19.830 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare, circa il 30% in meno rispetto ai 28.325 arrivati nello stesso periodo dell'anno scorso. Gli arrivi in Spagna (7.666) e in Grecia (9.430) rappresentano l'86% di tutti gli arrivi in Europa via mare. Al 22 maggio scorso in Italia erano stati registrati 1.361 arrivi, a Malta 393 e a Cipro 980. A livello mondiale, i decessi registrati dall'Oim dall'inizio dell'anno sono 999. Ma date le difficoltà per disporre e raccogliere informazioni, il numero effettivo di persone che hanno perso la vita sulle numerose rotte della migrazione è probabilmente molto più alto, precisa la nota dell'Oim. Il 2019 è il sesto anno per il quale l'Oim tenta di registrare il numero di morti sulle rotte migratorie in tutto il mondo tramite il suo progetto il Missing Migrants Project. Dall'inizio del 2014, il progetto ha registrato 31.947 decessi.
Guardia costiera di Tripoli soccorre 290 migranti - La Guardia costiera di Tripoli ha tratto in salvo in due diversi episodi 290 migranti al largo delle coste libiche. Lo ha reso noto la stessa Guardia costiera su facebook precisando che 203 migranti sono stati salvati al largo di Zlitin, a 160 chilometri a est della capitale, e altri 87 al largo di Qarabulli, ad una cinquantina di chilometri ad est di Tripoli. Questo gommone "era quasi affondato" e aveva il basamento "distrutto", riferisce il post della Guardia costiera libica: i migranti "erano aggrappati a rottami" e a "taniche di plastica" per il trasporto di acqua e benzina. L'intervento é iniziato alle 16:10 e "tutti i migranti che erano a bordo del canotto sono stati salvati", sostiene la Guardia costiera libica precisando che si trattava di "81 uomini, sei donne e un bambino" di "differenti nazionalità africane e arabe" ("Senegal, Ciad, Mali, Sudan ed Egitto"). Giunti alle 19:10 alla base navale di Tripoli, i naufraghi hanno ricevuto "aiuto umanitario e medico" e sono stati consegnati all'Autorità per la lotta all'immigrazione clandestina presso il "centro di accoglienza di Gianzur". Analogo trattamento, con consegna al "centro di accoglienza di Sog Al-Khmies", viene riferito per i 203 degli altri due gommoni, "tutti uomini, salvo una donna" somala. I migranti sarebbero provenienti da Sudan (141), Sud Sudan (36), Bangladesh (14), Somalia (4), Ciad (3), Egitto (2) e Yemen, Siria, Niger (1)
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