Il delitto di Finale Emilia
(Modena), dove ieri il 32enne marocchino Mohammed El Fathi ha
ucciso la zia, cinquantenne e connazionale, Hannioui Khaddouj,
colpendola con una trentina di coltellate dentro un appartamento
in vicolo dei Grigioni, in centro, "è maturato - spiega il
procuratore di Modena Lucia Musti - all'interno di una famiglia
unita ed in armonia, ben inserita nel contesto sociale. Il padre
e lo zio dell'arrestato - aggiunge il procuratore capo - si sono
sempre adoperati a che il congiunto si sottoponesse alle cure
necessarie per fronteggiare la patologia psichiatrica che
affliggeva il giovane. Quest'ultimo è sempre stato collaborativo
alle cure e non si ravvisa incuria o tanto meno responsabilità
in capo al personale medico. Il folle gesto appare senza movente
e senza spiegazione. La procura - conclude Musti - ha richiesto
la convalida dell'arresto". L'udienza di convalida è stata
fissata dal gip Andrea Romito per lunedì dentro il carcere di
Sant'Anna.
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