Non più motivi di terrorismo
internazionale, ma la partecipazione alla protesta dei pastori
sardi. E' cambiata la ragione della richiesta di sorveglianza
speciale sollecitata dal questore di Nuoro nei confronti di
Pierluigi Caria, noto come Luiseddu, 34 anni nuorese, accusato
di aver combattuto in Siria come foreing fighter al fianco dei
curdi contro i miliziani dell'Isis. A Cagliari, davanti al
collegio presieduto dal giudice Giovanni Massidda, il delegato
del questore - stando a quanto riferito al termine dell'udienza
a porte chiuse dal difensore di Caria, Gianfranco Sollai -
avrebbe evidenziato esigenze non di "pericolosità sociale" ma di
natura "pubblica" a sostegno della misura speciale chiesta per
il figlio del fondatore di Sardigna Natzione.
"Dopo la sentenza della Corte europea del novembre 2018 che
ha declassato il Pkk, cancellandolo dalla lista nera delle
organizzazioni terroristiche, ora - ha spiegato Sollai -
accusano Luiseddu di aver imbrattato un muro
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