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Tifoso ucciso, arrestato Marco Piovella, capo ultrà Inter

Il padre di Belardinelli, investitore si costituisca

Marco Piovella, il capo ultras della curva dell'Inter, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre scorso. L'arresto è stato disposto su richiesta della Digos della Questura e della procura di Milano sulla base degli elementi raccolti negli ultimi giorni di indagini e di interrogatori.

Nato a Pavia nel 1984 Piovella, soprannominato "il rosso" è uno dei leader della "Curva Nord", specificatamente dei "Boys S.A.N.", e responsabile delle coreografie da diversi anni. Il 29 dicembre Piovella si era recato in questura dopo che era stato indicato da Luca Da Ros, uno dei primi tre arrestati, come l'ispiratore dell'agguato ai tifosi napoletani.

"Potere di influenza" sui tifosi a lui "subordinati sulla base dell'ideologia del cameratismo sportivo... in grado di condizionare le dichiarazioni di coloro che verranno ascoltati dalla P.G e dagli inquirenti nel corso delle indagini", "decisa ed esplicita reticenza rispetto alla ricostruzione dell' organizzazione e dello svolgimento dei fatti" e pericolo di reiterazione dei reati: sono i motivi che hanno spinto il gip Guido Salvini a disporre l'arresto in carcere del capo ultrà Marco Piovella.

Secondo quanto si è appreso dagli investigatori i capi d'accusa ipotizzati nei confronti di Piovella comprendono anche l'omicidio. Secondo le indagini, infatti, l'indagato (ma anche altre persone) potrebbe essere tra coloro che hanno partecipato più da vicino alle azioni durante le quali è morto Daniele Belardinelli. Questo però non significa che sia Piovella il guidatore del suv che tutti stanno cercando. Le altre accuse sono rissa aggravata, lesioni e getto pericoloso di cose. Piovella risulta anche denunciato per la violazione del Daspo, misura alla quale era sottoposto.

Piovella, Daniele investito lentamente - Daniele Belardinelli sarebbe stato, più che travolto, schiacciato lentamente "da un'auto scura" che gli è passata sopra, "a bassissima velocità", con "le due ruote della parte destra del mezzo". Questa è la novità che emerge dalle dichiarazioni rese dal capo ultras Marco Piovella, arrestato oggi, sugli istanti dell'investimento di Belardinelli, morto dopo gli scontri precedenti a Inter-Napoli, il 26 dicembre scorso. La dichiarazione è riportata nell'ordinanza di custodia cautelare che l'Ansa ha avuto modo di visionare.
"Ricordo di aver visto, sulla via Novara all'altezza di via Fratelli Zoia o qualche metro più avanti rispetto al senso di marcia, Daniele Belardinelli steso a terra, non so se perché scivolato o caduto accidentalmente - ha messo a verbale Piovella -. Negli stessi istanti ho visto un'autovettura, a bassissima velocità o addirittura quasi ferma, passare sopra il corpo di Daniele, con le ruote anteriore e posteriore destra. Ho avuto anche la sensazione che le ruote slittassero nella circostanza. Non ricordo poi se l'autovettura si allontana immediatamente, lentamente o velocemente. In merito all'autovettura ricordo che era una macchina scura, di dimensioni che mi sono parse normali, ma su questi dettagli non ho certezze perché la mia attenzione era su Daniele". Un altro indagato, Flavio Biraghi, giovane ultrà dei Viking che ha reso spontanee dichiarazioni ed è stato denunciato in stato di libertà, ha riferito "di aver assistito all' investimento di un tifoso interista ad opera di una autovettura tipo Suv nero che procedeva ad alta velocità in Via Novara". La scena dell'investimento non è stata ripresa dalle telecamere della zona, che non inquadravano proprio il punto dell'impatto. Gli investigatori stanno lavorando sulle immagini di auto che immediatamente dopo si allontanano dal punto in questione.

Ultrà Da Ros, è Piovella che decide  - "C'erano tre gruppi: gli Irriducibili, i Viking e i Boys. Il nostro capo, quello che ha in mano la curva, si chiama 'il Rosso'. E' lui che sposta la gente, è lui che decide". E' una delle dichiarazioni rilasciate da Luca Da Ros, uno dei primi tre tifosi arrestati, nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Guido Salvini nei confronti di Marco Piovella, detto il 'Rosso'. "Il 'Rosso' - ha spiegato Da Ros - ha detto andiamo e io sono andato. Siamo partiti tutti in macchina, eravamo circa 120 persone".

Indagato, petardo ha dato via ad agguato  - E' stato un petardo a dare il via all'agguato che lo scorso 26 dicembre ha portato alla morte dell'ultrà Daniele Belardinelli. Il particolare emerge dalle spontanee dichiarazioni di un "giovanissimo ultrà dei Viking", Flavio Biraghi, che è stato denunciato in stato di libertà. "Era stato convenuto - riporta l'ordinanza cautelare che l'ANSA ha visionato - che al momento dell'esplosione di un petardo tutti avrebbero dovuto muoversi verso via Novara per 'fermare la carovana di veicoli di tifosi napoletani e quindi scontrarsi con questi ultimi'".

Da Ros sarà interrogato - Verrà interrogato dai pm nei prossimi giorni, entro la fine della settimana, da quanto risulta all'ANSA, Luca Da Ros, uno dei 4 ultrà dell'Inter arrestati per la guerriglia del 26 dicembre prima della partita Inter-Napoli e nella quale è morto Daniele Belardinelli. Da Ros, già davanti al gip Guido Salvini, ha collaborato facendo il nome di Marco Piovella, leader dei Boys della curva nord nerazzurra finito in carcere due giorni fa 

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