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Aggressione in metro Roma, post giornalista torna 'privato'

Aggressione in metro Roma, post giornalista torna 'privato'

Troppe offese e minacce pesanti

07 dicembre 2018, 18:40

Redazione ANSA

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Giorgia Rombolà in una immagine tratta dal suo profilo Fb - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Rombolà in una immagine tratta dal suo profilo Fb - RIPRODUZIONE RISERVATA
Giorgia Rombolà in una immagine tratta dal suo profilo Fb - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Rombolà, la giornalista di Rai News 24, insultata dalla folla per aver cercato di fermare il pestaggio di una nomade che aveva appena tentato di rubare un portafogli all'interno della stazione San Giovanni della metro di Roma, ha scelto di rendere visibile soltanto agli amici il post che aveva pubblicato sulla sua pagina Fb. Questo per non leggere i pesanti messaggi di minacce e gli insulti che in tanti hanno postato.

Nella sua pagina sono però arrivate anche tanti attestati di solidarietà che hanno fatto "sentire meno sola" Giorgia, come invece le era accaduto all'interno della metro A quando con il suo intervento aveva anche cercato di impedire che una bambina vedesse la propria madre vittima di violenza. Quando la giornalista ha scritto il post lo aveva destinato soltanto agli amici, ma poi sono stati proprio i colleghi a chiederle di poterlo condividere per denunciare quanto accaduto. E così sollecitata la Rombolà ha modificato la privacy del post e l'ha resa pubblica, ma a quel punto ai tanti messaggi di solidarietà, sono cominciati ad affiancarsi offese, ingiurie e pesantissime minacce, tanto da scegliere di modificare nuovamente la privacy del post e destinarla soltanto agli "amici".

Il cdr di Rainews24, l'UsigRai e la Fnsi esprimono la loro "totale solidarietà alla collega Giorgia Rombolà, vittima di insulti e minacce dopo aver raccontato sui social network quanto accaduto nella metropolitana di Roma. Prima ancora che come giornaliste e giornalisti, lo dichiariamo come cittadine e cittadini di questo paese: quello di Giorgia è un atto che avremmo potuto e dovuto compiere anche noi. Lo avrebbe compiuto chiunque avesse a cuore lo stato di diritto: nulla, nessun reato, legittima la giustizia fai da te, i linciaggi, le botte. I toni degli attacchi sono allarmanti, carichi di odio, violenti, sessisti, contro Giorgia come persona e come giornalista, e dovrebbero far riflettere sui pericoli che l'uso strumentale delle tensioni sociali può comportare". "Sarebbe opportuno, per il bene complessivo della nostra comunità nazionale, che chi è chiamato ad essere classe politica e dunque dirigente del Paese - aggiungono il cdr di Rainews, l'Usigrai e la Federazione della stampa - evitasse quel linguaggio dell'odio che certamente contribuisce al proliferare di atteggiamenti come quelli visti e subiti dalla nostra collega. Il rispetto della legge e dello stato di diritto, così come la consapevolezza che nessuno è al di sopra della legge, sono principi che oggi più che mai vanno difesi. Per questo siamo al fianco di Giorgia e degli altri colleghi che quei principi e quei diritti difendono ogni giorno con il loro lavoro".

Il presidente Rai Marcello Foa, l'amministratore delegato Fabrizio Salini, il cda e la Rai tutta esprimono "massima solidarietà" alla giornalista Giorgia Rombolà, vittima di insulti e minacce sui social network per aver raccontato quanto avvenuto all'interno della metropolitana di Roma. "Ciò che è accaduto - si legge in una nota - a Giorgia Rombolà è allarmante, poiché il tono dei messaggi è carico di odio e di violenza sessista nei suoi confronti, come giornalista ma soprattutto come persona. Nessun reato potrà mai giustificare il ricorso alla giustizia "fai da te", e la consapevolezza che nessuno è al di sopra della legge e dello stato di diritto è un principio basilare di ogni democrazia, che oggi più che mai va salvaguardato. Il servizio pubblico si schiererà sempre in difesa e a tutela dei giornalisti che, come Giorgia Rombolà, quel principio e quei diritti difendono ogni giorno con il proprio lavoro".

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