Prestanome utilizzati per
strutturare e gestire catene societarie, costituite da società
italiane, altre "esterovestite" (con sede fittizia in Gran
Bretagna, ma realmente operanti a Bologna) e altre, tramite
l'interposizione di fiduciarie estere, situate in Paesi 'off
shore', come Isole Vergini Britanniche e Panama. Il tutto per
nascondere la reale allocazione reddituale degli effettivi
soci-amministratori e impedire la ricostruzione delle tracce
contabili'.
Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Bologna che
sequestrato beni mobili, immobili (tra cui una villa sui colli
bolognesi del valore di circa due milioni), auto, quote
societarie, polizze e conti correnti, per quasi 25 milioni.
Sedici gli indagati e un giro di fatture false o 'gonfiate'
accertato per oltre 75 milioni, per prestazioni di
sponsorizzazione in favore di due società di basket, di cui una
imolese e l'altra, femminile, con sede a Parma.
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