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Daisy Osakue sarà agli Europei di atletica. Parla uno degli aggressori LEGGI

Per l'azzurra ferita a un occhio da un uovo arriva il via libera dei medici

Daisy Osakue parteciperà agli Europei di Atletica in programma da lunedì prossimo a Berlino. La discobola azzurra, colpita a un occhio da un uovo lanciato da una macchina con tre giovani a bordo a Moncalieri nella notte tra il 29 e il 30 luglio, ha ricevuto l'ok dai medici.

L'azzurra è stata visitata da una oculista all'Istituto di medicina dello sport del Coni, a Roma. In una nota nota la Fidal fa sapere, sulla base del referto, redatto dal prof. Antonio Spataro, Direttore Sanitario dell'IMSS, che "il controllo oculistico che "il controllo effettuato dall'atleta ha documentato un miglioramento del quadri clinico che consente la sospensione progressiva della terapia cortisonica e la partecipazione ai Campionati Europei di atletica a Berlino". "In virtù di questa comunicazione - conclude la Fidal -, la primatista italiana under 23 di lancio del disco farà regolarmente parte della squadra azzurra che sabato 4 agosto partirà per la rassegna continentale in Germania (6-12 agosto)".

De Pascali: "no razzismo, vorrei solo chiedere scusa" - "Perché abbiamo lanciato le uova? Non sapevamo cosa fare. L'abbiamo sentito dire in giro e lo abbiamo fatto anche noi. Comunque lo giuro, il razzismo non c'entra nulla. Adesso vorrei solo chiedere scusa a Daisy". A dirlo è Federico De Pascali, uno dei tre ragazzi responsabili dell'aggressione di Daisy Osakue, in una intervista alla Stampa. "Ci siamo resi conto di tutto solo il giorno dopo, quando abbiamo sentito la notizia mentre eravamo sul treno. Abbiamo visto Facebook, Instagram. Altre volte avevamo lanciato le uova, solo per divertirci. Per sporcare i vestiti. Ma non era mai successo nulla", racconta Federico. "Abbiamo parlato subito di andare dai carabinieri, dall'avvocato". Di dirlo al padre "non ho avuto il tempo. Sono tornato dal mare mercoledì sera, sono andato a dormire e quando mi sono svegliato sono arrivati i carabinieri". "Non volevo farle del male. Se solo avessi capito che era rimasta ferita mi sarei fermato a soccorrerla", assicura il giovane. "Sono stato un cretino. Siamo stati dei cretini. Vorrei tanto chiederle scusa. Mi dispiace davvero se non potrà gareggiare a Berlino".

Daisy: parroco ad aggressori, chiedano scusa  - "Spero si rendano conto di ciò che hai fatto. E che abbiano il coraggio di chiedere scusa". Questo l'appello di don Ruggero Marini, parroco di La Loggia, dove risiede uno dei tre giovani che hanno aggredito Daisy Osakue. "I giovani, oggi, sono disorientati, vittime di circuiti educativi che si sono ingolfati. Perché il problema, senza fare la morale a nessuno, è proprio educativo - continua don Marini - Bisogna leggere questi episodi senza esasperare i toni, senza emotività e prese di posizioni ideologiche. Quanto accaduto, è la conferma che noi adulti dobbiamo stare attenti ai linguaggi, perché i giovani e il loro futuro sono una vera emergenza educativa. Bisogna creare un circuito benefico, dove certi problemi sociali possano essere affrontati, dai ragazzi e dalle loro famiglie, con i giusti strumenti e nei giusti luoghi".

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