Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cronaca
  1. ANSA.it
  2. Cronaca
  3. Tribunale Roma condanna Grasso, paghi 82mila euro a Pd

Tribunale Roma condanna Grasso, paghi 82mila euro a Pd

Bonifazi: "Lle regole valgono". Leader Leu: "Scarica colpe. Farò ricorso"

Il tribunale di Roma ha condannato Pietro Grasso a pagare al Pd 82 mila euro, somma che corrisponde ai contributi non versati dall'ex presidente del Senato al partito - poi abbandonato per approdare in Leu - con il quale era stato eletto in Parlamento nel 2013. Un "tesoretto" che, assieme alle quote degli altri 'morosi' dem ed ex dem, portano la cifra complessiva che il Nazareno vuole riscuotere a circa 1,5 milioni. Soldi ai quali il tesoriere Francesco Bonifazi non ha assolutamente intenzione di rinunciare. Contattato telefonicamente, Bonifazi sottolinea che "il mio unico commento è che le regole vanno rispettate, specie se si decide di stare in una comunità". "Su 63 richieste di decreto da noi avanzate - ha riferito - il giudice ne ha emessi praticamente tutti. Noi abbiamo preso l'impegno, durante l'approvazione del bilancio, di destinare questi soldi a sostegno dei nostri lavoratori in cassa integrazione".

 

 

Ma Grasso, al di là della nobile finalità decisa dal Pd, non ci sta e promette battaglia. "Non ho ancora ricevuto alcuna notifica di decreto ingiuntivo - premette -, quindi non so su quali base possa essere stata emessa. Di certo c'è che nessuno mi ha mai chiesto una determinata cifra mensile (1.500 euro, ndr.) nel corso di tutta la scorsa legislatura, e da presidente del Senato, come so essere norma, non ho ritenuto di finanziare alcuna attività politica, oltre ad aver rinunciato, tra le altre, alla parte di indennità che viene solitamente utilizzata per finanziare i partiti". Grasso ricorda poi di "aver chiesto via mail più di un mese fa un incontro con Bonifazi e i rispettivi legali, "ho rinnovato la richiesta direttamente a lui due giorni fa per dimostrare, carte alla mano, le mie ragioni ed evitare il contenzioso. Evidentemente il tesoriere del Pd - che ha svuotato le casse con la scriteriata campagna referendaria e con le mega consulenze ai consiglieri americani, scelte di cui a farne le spese sono stati i dipendenti - ha bisogno di scaricare su altri le colpe della sua pessima gestione, e provare a trasformarle in un mezzo strumentale e propagandistico. Quando arriverà il decreto - promette in conclusione - può star certo che farò opposizione".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Video ANSA



Modifica consenso Cookie