"Quando consegniamo i
bambini alla privazione, i poveri alla fame, i perseguitati alla
guerra, i vecchi all'abbandono, non facciamo noi stessi" il
lavoro "sporco della morte?". Lo ha sottolineato Papa Francesco
nell'udienza alla Pontificia Accademia per la Vita. "Escludendo
l'altro dal nostro orizzonte, la vita si ripiega su di sé e
diventa bene di consumo", ha fatto presente il Papa.
"La difesa dell'innocente che non è nato" deve essere
"chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità
della vita umana, sempre sacra, e lo esige l'amore per ogni
persona al di là del suo sviluppo", ha detto ancora il Papa
parlando alla Pav, "ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che
sono già nati, che si dibattono nella miseria, nell'abbandono,
nell'esclusione, nella tratta di persone, nell'eutanasia
nascosta dei malati e degli anziani privati di cura, nelle nuove
forme di schiavitù, e in ogni forma di scarto".
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