"Quattro euro di 'risarcimento
simbolico' e che i due carabinieri e sei poliziotti imputati si
spoglino per sempre della divisa": è la richiesta formulata
stamane in aula davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Milano,
tramite i suoi legali, da Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto
nel 2008 dopo un fermo a Varese, e ora parte civile nel processo
per omicidio preterintenzionale e sequestro di persona aggravato
a carico di due militari dell'Arma e sei agenti.
La proposta di risarcire la sorella della vittima con un euro
per ogni capo di imputazione contestato originariamente agli
imputati (omicidio preterintenzionale, sequestro persona,
abbandono di incapace, abuso di autorità) era già stata avanzata
in primo grado dagli avvocati Alberto Zanzi e Fabio Ambrosetti
al Tribunale di Varese, che nel 2016 ha assolto gli imputati da
tutte le accuse.
"Non voglio che vadano in carcere - ha detto Lucia Uva
parlando con i cronisti fuori dall'aula - ma che si spoglino
della divisa che portano".
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