Il notaio Emile Chanoux, leader del
fronte autonomista nella Resistenza in Valle d'Aosta, potrebbe
non essersi impiccato nella cella della Questura di Aosta in cui
era stato condotto dalla polizia fascista il 18 maggio del 1944,
ma ucciso durante o dopo un duro interrogatorio.
A riaprire il cold case storico, confutando la tesi ufficiale
del suicidio, è una perizia del medico legale Giorgio Bolino,
docente dell'Università Sapienza di Roma, che ha analizzato le
foto scattate sul corpo di Chanoux poco dopo il suo ritrovamento
e la relazione dell'autopsia fatta su Chanoux. L'indizio più
importante che contrasterebbe con l'ipotesi della morte per
impiccagione è l'immagine della mano destra "in leggera
flessione a livello del gomito ed anche le dita risultano ben
flesse a livello di tutte la articolazioni, come per rigor
mortis". La posizione accartocciata dell'arto suggerirebbe
infatti - secondo le conclusioni di Bolino - l'idea che Chanoux
sia stato ucciso in posizione orizzontale.
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