La Corte d'appello di Catanzaro,
respingendo il ricorso degli indagati, ha confermato la confisca
del parco eolico di Isola Capo Rizzuto "Wind farm", tra i più
grandi d'Europa, e quote di 3 società per un valore di 350
milioni di euro. Il provvedimento era stato emesso nel maggio
2017 dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale su
richiesta del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri,
dell'aggiunto Vincenzo Luberto e del pm Domenico Guarascio ed
era stato eseguito dai finanzieri del nucleo di Polizia
tributaria-Gico di Catanzaro. La confisca era stata disposta nei
confronti di Pasquale Arena, nipote del capo dell'omonimo clan
Nicola e fratello del boss Carmine, ucciso a colpi di bazooka in
un agguato nel 2004. Secondo l'accusa, il parco era da
ricondurre alla cosca tramite Pasquale Arena, funzionario del
comune di Isola. Giudizio confermato dai giudici d'appello per i
quali "l'intera operazione va qualificata come di fatto
riconducibile alla sfera giuridico patrimoniale della cosca
Arena".
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