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Maltempo: oggi il picco del gelo, treni dimezzati in 5 regioni

Al centro sud arriverà lo scirocco, a Palermo attesi 20 gradi

In Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana circolerà il 50% dei treni regionali. Lo ha reso noto ieri  Rfi sottolineando che "la riduzione si rende necessaria" alla luce delle "previsioni di nevicate e fenomeni di gelicidio, per garantire una migliore regolarità del servizio ferroviario". L'azienda ha attivato "lo stato di emergenza grave dei piani neve e gelo" su Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Marche alla luce del bollettino meteo della Protezione Civile.

In altre quattro regioni - Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche e Lazio - circolerà invece il 70% dei convogli regionali, mentre per quanto riguarda l'Alta velocità Rfi sostiene che sarà garantita la circolazione dell'80% dei treni sulla direttrice Milano-Roma-Napoli. "Alla luce del bollettino meteo emanato dalla Protezione Civile - afferma ancora Rfi - che prevede precipitazioni nevose e formazione di ghiaccio in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Marche, è stato attivato lo stato di emergenza grave dei Piani neve e gelo su questi territori. Stato di emergenza anche in Friuli Venezia Giulia e Lazio". L'azienda, infine, ipotizza un ritorno alla normalità della circolazione ferroviaria a partire da venerdì 2 marzo.

 

Dopo aver raggiunto, oggi, il picco massimo, l'ondata di gelo siberiano Buran ha le ore contate, in particolare al centro sud dove è atteso un sensibile rialzo delle temperature. Arriva lo scirocco e a Palermo ci saranno 20 gradi, in contrasto con -3 a Cuneo. La previsione è del Centro Epson Meteo. L'arrivo di una perturbazione (la numero 9 del mese) nelle prossime ore porterà la neve a nord-ovest e nella notte sono previste deboli nevicate fino in pianura anche al centro mentre domani saranno sparse al nord, più abbondanti su Liguria, Emilia e Toscana, e una breve fase nevosa è possibile anche a Roma. Nevicate anche sull'Appennino settentrionale e la bassa Val Padana centro-orientale, con il rischio di notevoli disagi per la circolazione, avvertono i meteorologi.

"L'aria mite in arrivo con i venti di Scirocco determinerà - affermano i meteorologi del Centro Epson Meteo - un sensibile rialzo termico al centro sud mentre al Nord l'aria fredda intrappolata in Pianura Padana persisterà più a lungo e favorirà nevicate sparse, in qualche caso abbondanti, con locali episodi di gelicidio proprio all'esordio del mese di marzo e della primavera meteorologica". Domani ci saranno nubi nel resto dell'Italia, con deboli piogge sulle zone ioniche delle regioni meridionali, piogge sparse su Toscana, Umbria e Marche. Forte Tramontana sulla Liguria.

La tendenza per l'ultima parte della settimana rimane ancora molto incerta: al momento non si prevede alcun miglioramento del tempo e saranno possibili nuove precipitazioni. Sull'Italia continuerà infatti ad affluire aria umida e avremo ancora occasione per delle piogge, con il rischio per la giornata di venerdì di neve fino a quote molto basse sulle regioni nord-occidentali. Le temperature gradualmente aumenteranno anche sulle regioni settentrionali, riportandosi su valori più normali per la stagione.

Rischio distacco di lastre di ghiaccio stamattina nella Capitale. Secondo quanto si è appreso, i vigili del fuoco stanno intervenendo in via dei Prati Fiscali per una grossa lastra che si sta staccando dal quinto piano di un palazzo. A piazzale Prenestino, invece, ci sarebbero delle stalattiti che starebbero per cadere dalla sopraelevata. Sul posto la polizia locale. Non è escluso che venga chiuso un tratto di strada per motivi di sicurezza.

E sono 38 i treni ad alta velocità cancellati da Trenitalia per oggi in seguito al piano di emergenza predisposto a causa del maltempo che ha colpito l'Italia. Stando a quanto riferito dal sito ufficiale, gran parte dei convogli soppressi sarebbero dovuti partire da Milano Centrale, Napoli e Roma Termini. Per la giornata di oggi Trenitalia garantisce l'80% dei treni ad alta velocità, mentre l'offerta del trasporto ferroviario regionale nel Lazio passa dal 50% al 70%.

La Gallura e la Costa Smeralda, in particolare, tornano alla normalità dopo l'eccezionale nevicata tra il 26 e il 27 febbraio, anche se le temperature rimangono rigide. Questa notte c'è stata una tregua che ha consentito al manto bianco di sciogliersi e di liberare completamente le strade che erano state in parte pulite dai mezzi spazzaneve e spargisale. Lo stato della viabilità è nella norma sia a Olbia sia nell'alta Gallura, nei centri come Tempio, Luras e Calangianus dove la neve è caduta in maniera più abbondante. L'ondata di gelo non ha lasciato nessuno strascico negativo nel Nord Est dell'Isola, solo la grande emozione per lo spettacolare paesaggio offerto dalle rinomate località costiere ricoperte da una fitta coltre di neve. Le scuole sono state riaperte in quasi tutti i centri della Gallura eccezion fatta per la frazione collinare di Berchideddu, a Olbia, e per Arzachena e Loiri Porto San Paolo, dove i sindaci Roberto Ragnedda e Francesco Lai hanno preferito estendere la chiusura.

Nevicata a Venezia, verso l'alba, dove il selciato è stato coperto da un manto di 5 cm di neve. Ma fiocchi modesti sono caduti in tutta la pianura veneta fenomeno che annuncia, secondo l'Agenzia regionale per l'ambiente del Veneto (Arpav) una nevicata abbondante per domani. Nel capoluogo lagunare, grazie al piano neve programmato per tempo, da subito sono entrate in funzione le squadre di spalatori che hanno ripulito in parte le calli ed i campielli permettendo la normale circolazione pedonale. Sale un po' ovunque ma in particolare sui ponti per ridurre al minimo il rischio di cadute. Tutta la pianura veneta è nella morsa del gelo con temperature che oscillano mediamente tra -3 e i -5 gradi con punte di -9 registrate nel rodigino. In montagna, dove il forte vento non ha permesso ulteriori accumuli nevosi, le minime sono in genere attorno e oltre -10 gradi con punte di -20 alle quote superiori e verso i passi dolomitici. Il pericolo di valanghe, secondo l'Arpav, è moderato di grado '2' sull'arco dolomitico.

Qualche grado meno freddo ad alta quota, in compenso temperature ancora più rigide in collina e pianura. In Piemonte la seconda notte di gelo siberiano ha fatto scendere il termometro a -6.2 nel centro di Torino, -8.2 ad Asti, - 7.4 ad Alessandria, -10.7 a Cuneo. A Mondovì (395 metri di altitudine) la minima registrata dalla rete Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) è precipitata a -14.4, a Castell'Alfero, nell' Astigiano -10.7. Sempre polari le temperature in montagna ma senza nuovi primati di freddo: -32.2 sui 4.560 metri del Monte Rosa, -29.7 ai 2.453 di Formazza (Verbano-Cusio-Ossola), -24.6 a Sauze di Cesana (Torino), a quota 1840, -27.2 ai 3000 metri sopra Bardonecchia, in alta Valle Susa (Torino). Sul Piemonte è in arrivo una perturbazione atlantica che porterà pioggia e soprattutto neve, dal tardo pomeriggio, facendo risalire lentamente le temperature. Ma solo venerdì è previsto un innalzamento dello zero termico, oggi al suolo, fino ai 1.600 metri. 

Terzo giorno consecutivo tra neve e gelo per le Marche. Nevica intensamente lungo la costa, in particolare nel tratto da Senigallia a Civitanova Marche. Neve anche ad Ancona, dove le scuole rimarranno chiuse anche domani. Pulita però l'autostrada A14, dove la situazione sta tornando alla normalita, tanto che le Prefetture hanno tolto i divieti di circolazione per i mezzi pesanti. Nell'entroterra non nevica e in qualche luogo, come Urbino e Cagli, addirittura c'è un po' di sole, ma le temperature restano rigide.

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