Voleva risarcire con cinquemila
euro il tassista a cui staccò il lobo di un orecchio il
bodybuilder Antonio Bini, a processo con l'accusa di lesioni
aggravate dai futili motivi, ma la cifra è stata considerata
troppo bassa dai legali di Pier Federico Bossi, ancora in
convalescenza dopo l'aggressione avvenuta per una banale lite di
viabilità lo scorso 28 novembre nei pressi della Stazione
centrale. Il giudice Carlo Cotta della undicesima sezione penale
ha quindi aggiornato al prossimo 5 febbraio il dibattimento a
carico del 29enne, per consentire alle parti di trovare un
accordo sul risarcimento del 48enne autista del taxi, che si è
costituito parte civile.
I legali di Bossi, gli avvocati Sostene Invernizzi e Mauro
Mocchi, e la difesa di Bini, gli avvocati Beatrice Saldarini e
Patrizia Pancanti, torneranno tra due mesi di fronte al giudice,
che potrà quindi valutare eventuali richieste di riti
alternativi (patteggiamento, rito abbreviato o sospensione del
processo con messa alla prova).
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