'I ragazzi con disabilità nello scoutismo per uno scoutismo migliore per tutti'. E' lo slogan lanciato da Anna Contardi Coordinatrice nazionale dell’Associazione Italiana Persone Down, già capo scout dell'Agesci, durante un convegno della 'Federazione Scout d'Europa' in occasione della giornata mondiale della disabilità.
Un convegno dal quale sono emersi anche una serie di dati su scout e mondo della disabilità. Oltre 150 gruppi e 300 unità sono state intervistate ed è emerso che la percentuale dei disabili presenti nell'associazione sul totale dei censiti si attesta al 2,3% , quindi circa 500. Il dato - si legge in una nota dell'associazione - è molto alto considerando che in Italia l’inclusione scolastica intorno al 3%.
I dati sul coinvolgimento delle famiglie e degli operatori evidenziano, inoltre, un buon grado di coinvolgimento e partecipazione delle famiglie, che risultano coinvolte sempre quasi per il 60% degli intervistati e spesso nel 27% dei casi. 'Si deve certamente lavorare - si spiega però - per aumentare la presenza e lo scambio con gli operatori che seguono il ragazzo'. E', insomma, necessario lavorare a una buona integrazione anche attraverso il contatto con chi ha in carico il progetto riabilitativo dei ragazzi.
Altra questione è quella della formazione dei capi scout. Ogni ragazzo - spiega l'associazione - che entra nei nostri gruppi è diverso e richiede un’attenzione ed un modo di essere avvicinato, delle proposte specifiche, che si adattino alle sue qualità. Questo è tanto più vero per i ragazzi con disabilità, tanto a volte da mettere in crisi la nostra routine educativa.
Proprio per trovare gli strumenti più opportuni per risolvere queste problematiche la proposta di un tavolo comune tra tutte le sigle degli scout: Fse, Agesci, Masci e Assoraider.
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