La bocciatura del "bullo" della
classe per un brutto voto in condotta è legittima: lo ha
stabilito il Tar del Piemonte, che ha confermato il
provvedimento preso da una scuola superiore della Valle di Susa
nei confronti di uno studente di seconda. Il consiglio di
classe, oltre a prendere atto di insufficienze in un paio di
materie, gli aveva assegnato all'unanimità un 5 in condotta. I
genitori avevano presentato ricorso.
Nel verbale dell'istituto scolastico si faceva presente che
il giovane si era reso protagonista di comportamenti "che
presentano un crescendo di gravità: dall'aggressione verbale ad
atti di vandalismo fino ad arrivare a sputare addosso a un
insegnante". Lo studente aveva creato nei compagni "un clima di
tensione e, in alcuni casi, di paura". Non solo. Nel dicembre
del 2016 fu sospeso perché sospettato di avere danneggiato
l'auto del dirigente scolastico e, anche se su questo episodio
ci sono indagini in corso da parte della magistratura, il Tar
non ha avuto nulla da eccepire.
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