E' stata rinviata al 24 novembre la
sentenza al processo per l'omicidio di Maria Armando,
l'infermiera 42enne che il 21 febbraio 1994 venne uccisa a
coltellate nella sua casa a San Bonifacio (Verona). Un "cold
case" riaperto dalle indagini dei Carabinieri; la vicenda
processuale aveva già portato all'ergastolo per Alessandra
Cusin, amica delle figlie della vittima, sentenza definitiva
dopo la conferma in Cassazione. Ma sono state proprio le
rivelazioni di Cusin a far partire un secondo troncone di
processo, e alla Corte d'assise di Verona il pubblico ministero
Giulia Labia ha chiesto il carcere a vita per altri quattro
imputati: le due figlie della vittima, Cristina e Katia
Montanaro, l'ex fidanzato della prima, Salvador Versaci, e
un'amica, Marika Cozzula. Ad armare la mano delle figlie,
secondo l'accusa, sarebbe stato l'interesse ad entrare in
possesso della casa della madre per poi venderla e dividere
l'incasso.
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