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>>>ANSA/ Addio a Liliane Bettencourt, la signora della bellezza

Scompare a 94 anni la donna più ricca del mondo erede L'Oréal

(di Paolo Levi)

    PARIGI- Era la donna più ricca al mondo. Liliane Bettencourt, ereditiera del colosso della cosmetica L'Oréal fondato all'inizio del secolo scorso dal padre Eugène Schueller, è morta nella notte tra ieri e oggi nella sua casa di Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi. A darne notizia, è stata oggi la figlia Françoise Bettencourt-Meyers. Secondo la classifica Forbes di marzo, l'anziana signora - che avrebbe compiuto 95 anni il 21 ottobre - possedeva un patrimonio stimato in 39,5 miliardi di dollari, il quattordicesimo più importante al mondo in termini assoluti.

Gli ultimi anni della sua vita sono stati segnati dalla tentacolare saga di famiglia - ma anche politica e giudiziaria - che porta il suo nome, il cosiddetto 'affaire Bettencourt'. Una vicenda che a partire dal 2009-2010 segnò per lungo tempo la cronaca della Francia, con personaggi degni di un romanzo di Balzac. Da Francois-Marie Banier, lo scrittore e fotografo dandy, accusato dalla figlia Francoise Bettencourt-Meyers di aver approfittato dell'anziana signora per farsi "regalare" un miliardo di euro in doni finanziari e immobiliari, inclusa un'isola alle Seychelles, fino al controverso Patrice de Maistre, l'amministratore del patrimonio che ricevette, tra l'altro, una barca a vela di 21 metri e 5 milioni di euro, oltre che una chiacchieratissima Legion d'Onore. E poi il maggiordomo che registrò clandestinamente le conversazioni di Madame con il solo obiettivo - furono le sue parole - di mostrare la fragilità di una donna vittima di pescecani "senza scrupoli".

Una vicenda chiusa, almeno parzialmente, con la firma di un protocollo d'intesa lo scorso agosto tra Banier e la figlia di Madame. Ma oltre a quello squisitamente famigliare, il caso Bettencourt ebbe anche un filone politico. Con l'ex contabile Claire Thibout, la cui testimonianza fece tremare l'Eliseo, evocando una tangente da 150.000 euro per Nicolas Sarkozy, che però venne prosciolto dai giudici. Il caso trascinò nei guai anche l'allora ministro del Lavoro, Eric Woerth, accusato di aver aiutato Liliane ad evadere il fisco - lei poi assicurò di essersi messa in regola - nonché di aver intascato tangenti nelle sue vesti di tesoriere dell'Ump. Nata a Parigi nel 1922, unica figlia di Eugène Schueller, entrò molto presto, ad appena 14 anni, come tirocinante, nell'azienda di famiglia che deve la sua fortuna iniziale alle tinture per capelli. Alla morte del padre, nel 1957, Bettencourt rifiutò il ruolo di presidente, lasciando la direzione al marito André, scomparso nel 1997. Questo non impedirà alla donna di avere un ruolo determinante nella vita dell'azienda, come quando, nel 1974, aprì all'ingresso di Nestlé nell'azionariato. O quando spinse per l'acquisto del marchio Maybelline New York.
    Il direttore de L'Oréal, Jean-Paul Agon, si è unito oggi a tutti i dipendenti per salutare "una grande signora della bellezza che non dimenticheremo mai".
   

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