(di Ugo Caltagiorone)
(ANSA) - NEW YORK, 12 SET - Il giorno dopo le nuove sanzioni
votate dalle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, Washington
lancia un monito alla Cina: rispetti le misure adottate insieme
in Consiglio di sicurezza o gli Stati Uniti sono pronti a
decidere nuove restrizioni ai danni di Pechino.
Il messaggio del segretario al tesoro Steve Mnuchin è chiaro,
e anticipa quello che Donald Trump dirà direttamente a Xi
Jinping fra poche settimane. Secondo indiscrezioni di stampa,
infatti, il presidente americano si appresta a volare a Pechino:
probabilmente a novembre, quando il tycoon si recherà in Vietnam
e nelle Filippine per partecipare ai vertici dell'Apec
(Asia-Pacific Economic Cooperation) e dell'Asean (Associazione
dei Paesi del sudest asiatico). Vastissima l'agenda al centro
dei colloqui tra Trump e Xi, ma al centro ci sarà proprio la
crisi nordcoreana, la cui soluzione dipende in grandissima parte
dalla leadership cinese.
La sfida il giorno dopo la nuove sanzioni Onu è infatti
quella di renderle il più efficaci possibile, per isolare sempre
di più Pyongyang e costringerla a sedere attorno a un tavolo
negoziale. Cosa che finora non è accaduta, con molte realtà
riconducibili alla Cina e alla Russia che continuano a fare
affari con il regime di Kim, alimentando flussi di denaro, di
petrolio fondamentali per l'ulteriore sviluppo dei programmi
nucleare e missilistico di Pyongyang. "Pechino deve rispettare
le misure adottate e imposte dall'Onu altrimenti agiremo", è il
monito di Mnuchin.
Intanto Seul prova a spaventare Kim. Starebbe infatti
lavorando per costituire e addestrare entro la fine dell'anno
una task force delle forze speciali chiamata 'Decapitation
Unit', il cui obiettivo e' proprio quello di uccidere il leader
nordcoreano. Lo scrive il New York Times, spiegando che l'unità
avrà le dimensioni di una brigata. Dunque almeno 1.500 'Rambo'
che agiranno col supporto di elicotteri e aerei da trasporto per
penetrare la Corea del Nord e lanciare raid notturni.
E se Bruxelles si dice pronta a varare sanzioni aggiuntive
contro Pyongyang, il regime di Kim torna a minacciare gli Stati
Uniti: "Dovranno aspettarsi una risposta molto forte, con
conseguenze insostenibili".