Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Venezia74: applausi per fantasy romantico The Shape of water

Venezia74: applausi per fantasy romantico The Shape of water

Il suicidio dei ragazzi secondo Olmi. Al Lido un inedito documentario del maestro datato 1968

31 agosto 2017, 13:04

Redazione ANSA

ANSACheck

Una foto di scena di The Shape of water © ANSA/AP

Una foto di scena di The Shape of water © ANSA/AP
Una foto di scena di The Shape of water © ANSA/AP

Tanti applausi poco fa al termine della prima proiezione stampa in sala Darsena per The Shape of Water di Guillermo Del Toro oggi in concorso a Venezia 74. Sala affollata e attenta per il fantasy horror film poetico e romantico sulla storia d'amore tra una donna muta (Sally Hawkins) e una misteriosa creatura anfibia che nell'America degli anni '60 della Guerra Fredda si contendono russi e americani. A presentarlo al festival oltre al regista messicano e la Hawkins, i coprotagonisti Octavia Spencer e Richard Jenkins (assente Michael Shannon), con Alexandre Desplat autore della colonna sonora.

Il suicidio dei ragazzi secondo Olmi di Francesco Gallo- Difficile fare poesia con un documentario del 1968 sul fenomeno dei ragazzi che si uccidono e con un titolo come 'Il tentato suicidio nell'adolescenza (T.S. Giovanile)'. Se a firmarlo è però Ermanno Olmi le cose cambiano, perché al di là dell'ingessatura del tema e della committenza, passa, più di una volta, l'anima del regista di Bergamo. Il mediometraggio, Evento speciale oggi alle Giornate degli Autori in questa 74/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, ha poi una storia affascinante come capita spesso agli inediti. La scorsa primavera, all'interno dell'archivio della Fondazione Luigi Micheletti, a Brescia, un archivista dell'Istituto Luce e un collega della Fondazione si imbattono in una scoperta del tutto inattesa. Dentro quattro scatole, delle 1200 contenute nel Fondo, siglate semplicemente T.S., si conservava un mediometraggio documentario inedito, sconosciuto, a firma di Ermanno Olmi.

La moviola ne rivelava il titolo, mentre il cartello in testa alla pellicola con il marchio di una multinazionale farmaceutica, la Sandoz, ne indicava la probabile natura di commissione su un tema sensibile. E questo in un anno cruciale nella storia dei giovani. Il documentario racconta, tra immagini di repertorio e fiction, i primi pionieristici anni di attività di un reparto psichiatrico d'urgenza al Policlinico di Milano, una struttura sperimentale per l'epoca, diretta dallo psichiatra Carlo Lorenzo Cazzullo. Un padiglione comunque dedicato ai casi di emergenza per tentato suicidio, con una forte incidenza di adolescenti. Nel 'Tentato suicidio nell'adolescenza (T.S. Giovanile)' ci sono così interviste agli addetti ai lavori, giovani e psichiatri (quest'ultimi abbastanza ingessati di fronte a una telecamera), statistiche puntuali e, infine, anche qualche storia personale. Ma quello che colpisce maggiormente nel documentario è il racconto di un'Italia che non c'è più, con auto umane, tanti parcheggi, e con giovani davvero poco smaliziati, senza social. Il documentario non risulta comunque essere stato mai proiettato in una sede pubblica; non figura in alcuna delle tante filmografie del regista redatte negli anni. Ci appare insomma, almeno dalla moviola, come un film nuovo, inedito, con i giusti ritmi e inquadrature e soprattutto con l'occhio di un regista che da sempre ama davvero l'umanità con tutto il suo cuore cristiano. Stamani all'Italian Pavilion anche la presentazione dell'edizione home video di Vedete, sono uno di voi, il documentario di Olmi dedicato a Carlo Maria Martini e tratto dall'omonimo libro-intervista al regista di Marco Garzonio.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza