Correlare la truffa militare
contestata a cinque ufficiali dell'Esercito con la morte del
capitano Marco Callegaro, trovato cadavere esattamente sette
anni fa a Kabul, il 25 luglio 2010. E' questa la richiesta di
modifica dell'imputazione fatta nell'ultima udienza a Roma, il
17 luglio, dalla Procura militare con il pm Antonella Masala
secondo cui si tratta di "fatti collegati in modo diretto e
inequivoco".
Il processo è su una truffa riguardante la blindatura, più
leggera (e quindi meno cara) di quella pattuita, dei veicoli
civili destinati ai generali del contingente militare italiano
in Afghanistan e ai 'vip' in visita. Ora, secondo quanto chiesto
dal procuratore militare Marco De Paolis e dal Pm Masala, il
processo dovrà accertare anche le circostanze qualificate come
'morte per suicidio' del capitano, che viveva a Bologna e che
era capo cellula amministrativa presso Italfor Kabul. La
prossima udienza è fissata il 18 ottobre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA