È stato condannato a 30 anni il
21enne ivoriano Emanuela Djakourè, processato con rito
abbreviato per l'omicidio di Claudio Silvestri, 40 anni,
strangolato e poi derubato la scorsa estate a Jerago con Orago
(Varese). Il gup Nicoletta Guerrero del Tribunale di Busto
Arsizio ha diminuito la richiesta del Pm Nadia Calcaterra, che
aveva chiesto per Djakourè l'ergastolo. Il 21enne e la vittima
si erano incontrati lo scorso agosto, al termine di una festa in
paese e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver
accettato un invito a trascorrere il resto della serrata a casa
del varesino, Djakourè lo aveva ucciso ed era fuggito
dall'abitazione con abiti, monili e gioielli. "Si tratta di un
omicidio con una confessione - ha detto a margine della sentenza
l'avvocato difensore Maria Cristina Marrapodi - vedremo in
Appello, lui ha ascoltato la sentenza in silenzio, è pentito di
quello che ha fatto". Mentre il giudice leggeva la sentenza, la
madre della vittima ha urlato in aula "sei un bastardo".
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