"Antinori mi disse: 'se non paghi,
i tuoi embrioni li rivedi tra 20 anni'". E' la testimonianza di
una paziente che si era sottoposta ad alcune terapie in vista di
un intervento di impianto di embrioni, sentita come teste questa
mattina nel processo in corso a Milano a carico del ginecologo e
di altre tre persone con al centro il presunto prelievo forzato
di ovuli a una infermiera.
La donna, per altro anche psicologa alla clinica Matris di
Antinori, ha raccontato di avere deciso un anno fa di sottoporsi
alle tecniche di fecondazione assistita insieme al compagno,
data la "fama" di Antinori. "C'era un rapporto di amicizia con
il professore" ha aggiunto. La donna ha riferito che Antinori le
avrebbe inizialmente chiesto tramite la sua segretaria Marilena
Muzzolini (anche lei imputata) "la cifra di 6.000 euro" per poi
mandarle un messaggio giorni dopo in cui si specificava che il
prezzo "era aumentato fino a 10.800 euro". E poi a "28 mila
euro".
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