Carrie Lam, candidata di Pechino, è stata eletta a capo del governo di Hong Kong di cui era già la numero due nell'amministrazione uscente: tentò di trattare con il "movimento degli ombrelli" nel 2014 durante la protesta di 79 giorni di migliaia di studenti scesi in strada per rivendicare elezioni libere. Carrie Lam Cheng Yuet-ngor - questo il nome comprensivo della parte cristiana 'Carrie' dell'esponente politico di 59 anni - ricoprirà a partire da luglio il mandato quinquennale alla guida della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, parte della Cina, prendendo il testimone dal controverso Leung Chun-ying, che a dicembre aveva annunciato di non voler correre per un secondo mandato. Sarà la prima donna a ricoprire l'incarico Il Liaison Office, la rappresentanza di Pechino a Hong Kong in una nota ha affermato di sperare che non sarà deluso lo scopo di "unire Hong Kong applicando correttamente il principio 'Una Cina due sistemi' e la Basic Law", la costituzione dell'ex colonia. Il primo luglio, per ricordare i 20 anni del passaggio dell'isola da Londra a Pechino e per l'insediamento di Lam, il presidente Xi Jinping sarà nell'ex colonia. In un territorio in cui l'autonomia amministrativa è sempre più sotto pressione, Joshua Wong, tra i protagonisti della protesta degli ombrelli, ha promesso per l'occasione "un'azione di disobbedienza civile".