Un imprenditore può usare un'arma
legittimamente detenuta per difendere i beni aziendali
all'interno del luogo dove viene esercitata l'attività, quando
esiste il pericolo d'aggressione, in particolare di furti. È una
delle motivazioni con cui il Tar della Liguria ha accolto il
ricorso di un impresario che si era visto negare dal Prefetto di
Savona il rinnovo dell'autorizzazione al porto di pistola per
difesa personale. L'impresario aveva denunciato diversi furti di
gasolio presso la propria ditta, evidenziando inoltre la
necessità di trasportare spesso denaro contante per il pagamento
di clienti e fornitori. Il Tar ha annullato così il
provvedimento che aveva impedito il rinnovo del permesso per
porto di rivoltella e ha condannato il Ministero dell'Interno al
pagamento delle spese di giudizio (duemila euro).
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