Rientra domani in Italia la salma
di Giacomo Nicolai, lo studente fermano di 24 anni trovato morto
con tre coltellate nel petto il 20 marzo a Valencia, dove
frequentava l'Erasmus. Ma se il padre Stefano è ormai sicuro,
come la polizia spagnola, che ''non c'è alcun giallo da
alimentare, né questioni da porre o chiarezze da chiedere'',
perché il figlio si è chiaramente tolto la vita, la madre,
Erminia Fidanza, dice: ''Mio marito è convinto che Giacomo si
sia ucciso: io meno. Sul corpo ci sono tre ferite da coltello,
inferte con una lama di soli 7 cm: il primo colpo te lo puoi
procurare, il secondo già mi pare difficile, ma il terzo...''.
La signora non esclude di chiedere ''di rifare l' autopsia in
Italia''. La procura di Fermo avrebbe aperto un fascicolo di
indagine che, come da prassi quando un italiano muore
all'estero, verrà trasferito alla procura di Roma. Fra le
ipotesi anche quella che il ragazzo possa aver assunto una
sostanza che l'ha spinto a un gesto estremo.
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