I centri territoriali di supporto per l'inclusione scolastica (Cts), compiono 10 anni, sono 106 centri presenti in ogni provincia, e per l'occasione presenteranno le migliori realizzazioni ottenute in questi dieci anni a livello regionale e provinciale nel corso di un convegno organizzato per domani nell'istituto Itis Galileo Galilei a Roma. L'appuntamento vuole essere anche una riflessione sul fatto che la legge sulla 'buona scuola' non prende in considerazione l'esistenza dei Cts.
"Con la legge 107/2015 e la legge delega - dicono gli organizzatori - si smantella questa rete territoriale che è attiva e si lascia al privato tutto il compito di informare e formare su tecnologie e ausili". Contro questa "volontà politica" si elencano i motivi per cui i Cts non devono morire".
Attraverso i Cts, si spiega, il Miur ha attivato 106 "Sportelli Autismo" in tutto il territorio nazionale e ha promosso la formazione per i docenti sui Disturbi dello spettro autistico. I Cts si occupano anche di contrasto, prevenzione e formazione riguardanti il fenomeno del Bullismo e Cyberbullismo, su tutto il territorio nazionale. Costituiscono "l'unica rete di scuole per l'inclusione a livello nazionale e, quindi, danno la possibilità di connettere e far conoscere le diverse e composite realtà territoriale del nostro paese". La rete dei Cts è collegata alle associazioni per le disabilità e le strutture territoriali storiche come il Cnr e gli istituti speciali. In molte zone sono le uniche agenzie che raccordano la scuola e la disabilità in termini di aggiornamento, affiancamento e reale inclusione. Hanno formato gratuitamente circa centomila docenti. Sono costituiti da insegnanti scelti per la loro motivazione e la loro attitudine. Hanno promosso l'uso del software libero per l'inclusione degli alunni Bes con grande risparmio per le famiglie e lo Stato.
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