A mettere nei guai i cosiddetti
"furbetti del cartellino" dell'ospedale "Loreto Mare" di Napoli,
dove ieri 55 dipendenti sono stati raggiunti da un'ordinanza di
arresti domiciliari (quasi tutti però dovranno recarsi al
lavoro) è stata anche la tecnologia.
Non solo attraverso i tradizionali appostamenti, pedinamenti
e intercettazioni telefoniche i carabinieri del Nucleo
antisofisticazioni e sanità sono riusciti a stabilire che alcuni
degli indagati non erano in ospedale, dove però la loro presenza
era stata "certificata" invece da altri colleghi che avevano
'strisciato' i loro badge.
I militari hanno ricostruito gli spostamenti seguendo la
'scia' lasciata dai loro telefonini, che nel corso della
giornata hanno agganciato diverse celle telefoniche. L'inchiesta
è partita nel 2014 a seguito di un esposto anonimo contro tre
medici che erano impiegati in ospedale con il "regime di
esclusività", che non consente di poter svolgere attività
privata.
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