L'accensione di un fumogeno allo
stadio è un "fatto di particolare tenuità". E' quanto ha
stabilito un giudice di Torino, Roberto Ruscello, che oggi ha
prosciolto un tifoso torinista, Max M., 25 anni, di origine
tedesca, dall'accusa di "utilizzo di materiali pericolosi".
Il reato, previsto dalla legge 401 del 1989 sulle
manifestazioni sportive, in teoria è punito con il carcere da
uno a quattro anni, e il pm di udienza aveva chiesto otto mesi
con la concessione delle attenuanti.
L'avvocato Guido Savio, oltre ad affermare che non era chiaro
se fosse stato davvero Max M. ad accendere il fumogeno, ha
osservato che "il gesto in sé non è né pericoloso né
allarmante". Il giudice ha anche preso atto della "non
abitualità" della condotta da parte dell'imputato. L'episodio è
avvenuto nel 2013 in occasione di una gara fra il Torino e il
Cagliari e fu segnalato dalla Digos.
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