La procura di Rimini ha riaperto il
caso di Vadim Piccione, il 22enne di Ravenna trovato privo di
vita la mattina dell'8 luglio 2012, riverso nel torrente Marano
a Riccione. La sera prima era arrivato in Riviera per
festeggiare la Notte Rosa insieme ad alcuni amici.
La nuova inchiesta è stata aperta (con l'ipotesi di omicidio
colposo) poiché il consulente della famiglia ha depositato una
memoria in cui si esclude che il 22enne possa essere morto per
annegamento, come invece fu ipotizzato quasi cinque anni fa. Non
fu possibile stabilire la causa esatta del decesso perché il
corpo del giovane era in condizioni tali che non consentirono
accertamenti attraverso l'autopsia.
Il disguido fu legato all'errore di un operatore
dell'obitorio (che ha pagato con una condanna a sei mesi per
omissione di atti d'ufficio): rimandò il corpo al cimitero
adducendo problemi di posto. Il risultato fu che il cadavere,
chiuso nel sacco e con le elevate temperature estive, accelerò
il processo di decomposizione.
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