Dovrà trascorrere un mese in
Croazia Alessandro Avenati, l'imprenditore torinese che nei
giorni scorsi ha riabbracciato il figlio Cesare rapito 5 anni
prima dalla madre, ora in carcere per sottrazione di minore. Lo
ha stabilito il tribunale croato, per consentire al bambino di
riprendere confidenza col padre prima di ritornare a casa in
Italia. "Non voglio forzare le cose, né traumatizzarlo: farò
tutto quello che è necessario per riabbracciarlo", sostiene
Avenati, che ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi.
"In questi anni mio figlio è stata la mia prima e unica
preoccupazione e il lavoro ne hanno risentito", spiega l'uomo,
che gestisce un salone d'auto a Moncalieri. Un altro mese in
Croazia, per lui, significa spendere altri soldi dopo quelli
che, tra avvocati e investigatori, se ne sono andati nelle
ricerche del piccolo Cesare. "Inizio a non farcela, ho bisogno
di aiuto per riabbracciare mio figlio", dice l'uomo. Il conto è
aperto presso la banca Ubi. L'iban è
IT49G0690620001000000002864.
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