"Mi tiro indietro, sono da 20 giorni
sulla graticola" e "lascio per il clima che c'è all'interno del
partito che dovrebbe sostenere la giunta di Roma". Così
Salvatore Tutino, da molti indicato come candidato
all'assessorato al Bilancio del Comune di Roma, che, parlando
con l'ANSA, rivendica di essere "un tecnico non condizionato da
adesioni acritiche". "Il primo che si alza batte un colpo - dice
Tutino - e anche le persone animate da buone intenzioni, e serie
come la Raggi, se non sono messe nelle migliori condizioni non
possono fare molto". "Io volevo fare qualcosa per la mia città
ed ero disposto a fare un lavoro da tecnico - racconta -. Non è
un fatto di curriculum o di capacità, ma sono fatti legati alle
beghe politiche, in un contesto in cui tutti sono in grado di
parlare e di sostenere falsità".
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