E' ormai al limite del
collasso, come testimoniano le proteste dei giorni scorsi, il
Centro di prima accoglienza per minori non accompagnati di
Reggio Calabria. Al momento gli ospiti della struttura, ex sede
della facoltà di Giurisprudenza dell'Università Mediterranea,
sono 250, divisi in due edifici.
La permanenza dei minori extracomunitari nella struttura,
gestita da una cooperativa, non dovrebbe superare le 36/72 ore.
Invece, c'è chi è lì da più di tre mesi. Una situazione che crea
disagi e difficoltà. In tanti sognano di andare via, ma per loro
vigono procedure particolari e attività di tutela e di vigilanza
più stringenti.
Nonostante gli sforzi degli operatori, che offrono servizi di
sostegno psicologico, attività ricreative oltre che pasti,
vestiti e materiale per lavarsi, questi ragazzi passano gran
parte del loro tempo senza fare nulla. "Sono qui da tre mesi -
lamenta uno di loro, di origini sub sahariane - e vedo andare
via chi è arrivato qui dopo di me".
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