Un caso di omonimia fra avvocati ha
portato a sospendere l'esecuzione della condanna di Giulivo
Fenaroli, 59 anni, l'imprenditore bergamasco che, a seguito di
una sentenza definitiva, deve scontare cinque anni e quattro
mesi di reclusione per il crac della società valdostana
Impreval. Lo ha deciso la Cassazione accogliendo un "ricorso
straordinario".
Il problema nasce dal fatto che nel 2015, in occasione del
terzo grado di giudizio, l'avviso della data di udienza venne
notificato all'avvocato Paolo Casetta di Torino (nato nel 1970),
mentre il difensore di Fenaroli era l'avvocato Paolo Casetta di
Bergamo (della classe 1959). All'udienza del 18 novembre 2015,
così, "risulta - è quanto si legge nella sentenza - che nessun
difensore era comparso".
Il 9 giugno 2010 il gup Eugenio Gramola, ad Aosta, aveva
inflitto a Fenaroli sei anni di carcere. Il 19 gennaio 2012 la
Corte d'appello di Torino aveva ridotto la pena a cinque anni e
quattro mesi.
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